Storia di una fotografia: American Gothic di Gordon Parks

Di Sara Munari

Dal suo Blog “MU.SA. Laboratorio di pensieri fotografici” del 3 maggio 2017

Ciao, oggi vi racconto qualcosa sulla storia di questa immagine scattata dal fotografo afro-americano Gordon Parks nel 1942.

Questa immagine è diventata una delle icone del razzismo nei confronti degli afroamericani negli USA degli anni 40, razzismo che lo stesso Parks ha vissuto sulla propria pelle, prima di diventare uno dei primi fotografi di colore sulla ribalta internazionale (primo fotografo di colore a pubblicare su Life) , sapendo raccontare in primis la disuguaglianza fra bianchi e neri e la difficoltà di questi ultimi nell’inserirsi nella società di quel tempo.

“Ho visto che la macchina fotografica poteva essere un’arma contro la povertà, il razzismo ed altri mali sociali. In quel momento ho saputo che dovevo possederne una.”

Nel 1942, Gordon Parks andò a Washington per lavorare per la Farm Security Administration (FSA).

All’epoca la capitale statunitense era letteralmente un ricettacolo di intolleranza. Parks doveva entrare nei ristoranti e nei teatri utilizzando la porta posteriore. Persino il governo federale contribuiva ad alimentare questo clima di segregazione. Alcuni uffici ministeriali avevano mense e bagni separati per bianchi e neri.

Già il primo giorno, Gordon Parks scattò la fotografia di Ella Watson, una donna delle pulizie di colore che lavava i pavimenti nel palazzo  sede della FSA.

Parks racconta che la donna veniva pagata circa 1.000 dollari all’anno  e che uno degli uffici che Ella doveva pulire apparteneva ad una donna bianca che aveva iniziato a lavorare nello stesso periodo di Ella e con qualifiche simili a quelle di Ella e come lei riuscisse con il suo magro salario a sfamare tre nipoti ed una figlia adottiva.

Parks ricorda: “Lottava da sola da quando la madre era morta ed il padre linciato a morte dalla folla. Aveva frequentato le scuole superiori, si era sposata ed era rimasta incinta. Il marito era stato ucciso accidentalmente due giorni prima della nascita della loro figlia. Quando la figlia compi 18 anni, aveva già dato alla luce due figli illegittimi, morendo poi due settimane dopo la nascita del secondo. Oltre tutto, il primo figlio era stato colpito da paralisi un anno prima della morte della madre”

Parks portò la fotografia al suo capo alla FSA (il leggendario Roy Stryker, che sovrintendeva un team stellare composto da Dorothea Lange, Walker Evans e molti altri). Stryker “mi disse che avevo avuto un’idea corretta ma che avrei causato il licenziamento di tutti i fotografi della FSA, perché la mia immagine di Ella era un pesante atto di accusa nei confronti dell’America. Pensavo che la fotografia sarebbe stata scartata, mentre invece un bel giorno eccola li, sulla prima pagina del Washington Post”.

Presto la fotografia divenne nota come “American Gothic” come il famoso quadro del 1930 di Grant Wood (per chi non lo conoscesse eccolo qua sotto).Come noterete, si capisce che Parks aveva bene in mente il dipinto quando ha attentamente messo in posa la donna davanti ad una bandiera con la scopa e il mocio in mano.

 

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American Gothic (Gotico americano) è un dipinto del 1930, a olio, eseguito dall’artista statunitense Grant Wood. Raffigura un agricoltore che regge un forcone e sua figlia (oppure la giovane moglie) davanti a una casa di legno in stile rurale “Carpenter Gothic”, che (soprattutto negli Stati Uniti) è una delle immagini più familiari dell’arte americana nel XX secolo, nonché un’icona universalmente riconosciuta. Grant Wood voleva raffigurare i ruoli tradizionali dell’uomo e della donna nel Midwest, e molti interpretano il forcone che l’anziano regge come un simbolo del lavoro manuale.

Bio (fonte Wikipedia)

Gordon Roger Alexander Buchannan Parks (Fort Scott, 30 novembre 1912 – New York, 7 marzo 2006) è stato un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché compositore, produttore, fotografo, attivista politico, scrittore e giornalista.

È noto soprattutto per aver pubblicato per un ventennio le sue fotografie sulla celebre rivista statunitense Life, e per aver diretto nel 1971 Shaft il detective, uno dei primi film della blaxploitation. È stato il primo regista afroamericano a dirigere un film per una major. Nel 1969 diresse infatti per la Warner Bros. il film drammatico Ragazzo la tua pelle scotta.

Morì nel 2006, all’età di 93 anni, a causa del cancro.

Nel 1938 Parks comprò la sua prima macchina fotografica e iniziò a fare le sue prime fotografie. Contemporaneamente trovò un impiego in un negozio di abbigliamento femminile. Una fotografia realizzata da Parks fu notata da Marva Louis, moglie del celebre pugile afroamericano Joe Louis, che convinse Parks a trasferirsi a Chicago. Lì Parks iniziò a fotografare donne dell’alta società.Negli anni successivi Parks iniziò la sua carriera di fotografo professionista, lavorando come freelance e fotografo di moda. Nel 1941 pubblicò la sua prima mostra di fotografie. Nel 1942 pubblicò una delle sue fotografie più celebri, intitolata American Gothic. La foto mostra una donna delle pulizie afroamericana che tiene tra le mani una scopa e uno spazzolone, ed è una parodia del celebre dipinto American Gothic, realizzato da Grant Wood nel 1930. L’intenzione di Parks era quella di denunciare il razzismo presente a Washington, che lui aveva personalmente subito entrando in ristoranti e negozi.
Nel 1944 Parks si trasferì ad Harlem e iniziò a lavorare come freelance per la rivista Vogue. Nel 1947 pubblicò il suo primo libro, intitolato Flash Photography, seguito nel 1948 da Camera Portraits: Techniques and Principles of Documentary Portraiture.

Sempre nel 1948 Parks entrò a far parte della redazione della rivista Life, in veste di fotografo e scrittore, e vi lavorò fino al 1968, proponendo fotografie e articoli su svariati argomenti quali la moda, il razzismo, la povertà e la segregazione razziale, e pubblicando foto di celebri personalità quali Malcolm X, Muhammad Ali e Stokely Carmichael.

Nel 1990 ottenne l’Infinity Awards

Qui l’articolo originale

 

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